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Editoriale Comune

In occasione del 15 dicembre (quarantacinquesimo anniversario dell’approvazione della prima Legge italiana di riconoscimento dell’obiezione di coscienza al servizio militare e istitutiva del servizio civile, la n. 772 del 15.12.1972), viene diffuso questo editoriale comune della Campagna “Un’altra difesa è possibile” sottoscritto da Direttori di diverse riviste e che sarà pubblicato su molti siti che sostengono la proposta di una Legge per la Difesa civile non armata e nonviolenta.

Un’altra difesa è possibile
Difendiamoci, sì, ma da chi e come?

Nel dibattito sulla “legittima difesa” ci dev’essere un punto fermo: riconoscere che l’uso della forza è prerogativa dello Stato e non può essere lasciato al libero arbitrio del singolo.

La “difesa” è un punto decisivo nella pratica della nonviolenza attiva. Difesa della vita, difesa dei diritti, difesa della libertà, difesa dei più deboli, difesa dell’ambiente. La storia della nonviolenza moderna è storia di movimenti di difesa, da Gandhi che difendeva il suo popolo dal colonialismo, fino al Premio Nobel per la Pace 2017 assegnato alla Campagna per la messa al bando della armi nucleari che ci difende dall’olocausto atomico. Oggi i movimenti nonviolenti nel mondo agiscono in difesa della pace e per salvare la vita a chi fugge dalle guerre.

La difesa personale e collettiva è al centro della Campagna nonviolenta “Un’altra difesa è possibile” che vuole introdurre nelle nostre istituzioni la “Difesa civile non armata e nonviolenta” per mettere in campo capacità di prevenzione, di mediazione e di risoluzione dei conflitti. I movimenti nonviolenti hanno lanciato la proposta all’Arena di Pace e Disarmo del 25 aprile 2014. In pochi mesi sono state raccolte e depositate 50.000 firme per la Legge di iniziativa popolare. La Camera l’ha recepita e 74 deputati l’hanno sottoscritta. Poi, con la pressione di 20.000 cartoline inviate ai parlamentari di tutti i gruppi politici, il progetto di Legge n. 3484 è stato incardinato e calendarizzato. Noi chiediamo che in queste ultime settimane di lavori parlamentari si svolgano le audizioni nelle Commissioni congiunte Affari costituzionali e Difesa, per aprire la discussione che possa poi proseguire nella prossima legislatura.

La proposta tende allo sbocco legislativo, oltre che culturale, politico e finanziario, per assolvere al dovere costituzionale di difesa della Patria (art. 52) nell’ottemperanza del ripudio della guerra (art. 11) e prevede la costituzione del “Dipartimento della difesa civile, non armata e nonviolenta” con i compiti di difendere la Costituzione, di predisporre piani per la difesa civile, non armata e nonviolenta, curandone la sperimentazione e la formazione della popolazione, di svolgere attività di ricerca per la pace, il disarmo, la riconversione civile dell’industria bellica, di favorire la prevenzione dei conflitti armati, la riconciliazione, la mediazione, la promozione dei diritti umani, la solidarietà internazionale e l’educazione alla pace.

Il riconoscimento giuridico di forme di difesa nonviolenta è già stato fatto proprio dal nostro ordinamento (due sentenze della Corte costituzionale, la n. 164/1985 e 470/1989, la legge del 230 del 1998 di riforma dell’obiezione di coscienza e la legge 64 del 2001 istitutiva del servizio civile nazionale, e con il Decreto Legislativo n. 40 del 6 marzo 2017 sul Servizio Civile Universale). Ora tale visione è entrata nel Parlamento per ottenere una legge specifica. Questo è il coronamento di anni di lavoro sui territori delle Reti promotrici della Campagna “Un’altra difesa è possibile” (Conferenza nazionale Enti Servizio Civile, Forum Nazionale Servizio Civile, Tavolo Interventi Civili di Pace, Rete della Pace, Rete Italiana per il Disarmo, Sbilanciamoci!) che rappresentano il vasto mondo del volontariato, della pace, del servizio civile, del disarmo.

La difesa civile, non armata e nonviolenta è l’evoluzione della lotta degli obiettori di coscienza al servizio militare, che proprio 45 anni fa, il 15 dicembre 1972, ottenevano la prima Legge di riconoscimento e l’istituzione del servizio civile. Oggi vogliamo ridare valore e dignità alla parola “difesa”, sottraendola al monopolio militare. La difesa armata garantisce solo la difesa ad oltranza dell’industria degli armamenti ma lascia il Paese sempre più vulnerabile e indifeso di fronte ad ogni sorta di minaccia reale alla patria, inondazioni, terremoti, incendi, dissesto idrogeologico.

Nella Legge di bilancio 2018 sono annunciati 25 miliardi di euro nel capitolo “Difesa militare” con un aumento del + 4% rispetto al 2017, risorse sottratte alla difesa dalla povertà, dall’ignoranza, dal degrado del nostro Paese. La campagna “Un’altra difesa è possibile”, cerca di invertire la rotta.

L’unica difesa legittima è quella nonviolenta.

Campagna “Un’altra difesa è possibile”

Mao Valpiana
Direttore di Azione nonviolenta

Efrem Tresoldi
Direttore di Nigrizia

Alex Zanotelli
Direttore di Mosaico di pace

Mario Menin
Direttore di Missione Oggi

Riccardo Bonacina
Direttore di Vita

Pietro Raitano
Direttore di Altreconomia

Gianluca Carmosino, Riccardo Troisi, Marco Calabria
Direttori di Comune-info

15 dicembre 1972 – 2017

4 Novembre 2016: non festa, ma lutto. 100 anni dopo: basta guerre!

4-nov-2016

Un’altra difesa è possibile.
A Trento gli “Stati Generali della Difesa civile non armata e nonviolenta”

Il Movimento Nonviolento, PeaceLink, il Centro di ricerca per la pace e i diritti umani di Viterbo e l’Associazione Antimafie Rita Atria lanciano per il 4 novembre l’iniziativa “Ogni vittima ha il volto di Abele”, affinché in ogni città si svolgano commemorazioni nonviolente delle vittime di tutte le guerre.
OGNI VITTIMA HA IL VOLTO DI ABELE
Proponiamo che il 4 novembre si realizzino in tutte le città d’Italia commemorazioni nonviolente delle vittime di tutte le guerre, commemorazioni che siano anche solenne impegno contro tutte le guerre e le violenze. Affinché il 4 novembre, anniversario della fine dell’ “inutile strage” della prima guerra mondiale, cessi di essere il giorno in cui i poteri assassini irridono gli assassinati, e diventi invece il giorno in cui nel ricordo degli esseri umani defunti vittime delle guerre gli esseri umani viventi esprimono, rinnovano, inverano l’impegno affinché non ci siano mai più guerre, mai più uccisioni, mai più persecuzioni.
Oltre cento anni dopo lo scoppio della prima guerra mondiale, mentre è tragicamente in corso la “terza guerra mondiale a pezzi”, è ora di dire basta.
Per questo sosteniamo la Campagna “Un’altra difesa è possibile” che ha depositato in Parlamento la proposta di legge di iniziativa popolare per l’istituzione e il finanziamento del Dipartimento per la difesa civile, non armata e nonviolenta.
Obiettivo della Campagna è quello di organizzare la difesa civile, non armata e nonviolenta – ossia la difesa della Costituzione e dei diritti civili e sociali che in essa sono affermati; la preparazione di mezzi e strumenti non armati di intervento nelle controversie internazionali; la difesa dell’integrità della vita, dei beni e dell’ambiente dai danni che derivano dalle calamità naturali, dal consumo di territorio e dalla cattiva gestione dei beni comuni – anziché finanziare cacciabombardieri, sommergibili, portaerei e missioni di guerra, che lasciano il Paese indifeso dalle vere minacce che lo colpiscono e lo rendono invece minaccioso agli occhi del mondo. La Campagna vuole aprire un confronto pubblico per ridefinire i concetti di difesa, sicurezza, minaccia, dando centralità alla Costituzione che “ripudia la guerra” (art. 11), afferma la difesa dei diritti di cittadinanza ed affida ad ogni cittadino il “sacro dovere della difesa della patria” (art. 52).
Il 4 e 5 novembre a Trento i promotori della Campagna “Un’altra difesa è possibile” e il Forum Trentino per la Pace e i diritti umani hanno convocato gli “Stati generali della Difesa civile non armata e nonviolenta”, un primo passo per coordinare e creare un confronto tra i diversi soggetti che già ora agiscono nel settore della difesa civile: le Istituzioni preposte alla Difesa, alla Protezione civile, al Servizio Civile Nazionale, la ricerca sulla risoluzione nonviolenta dei conflitti, il Terzo Settore e le organizzazioni non governative che lavorano per la pace e il disarmo.
Tutti coloro che non potranno essere con noi fisicamente a Trento, si uniscano idealmente in una sorta di staffetta civile tra commemorazioni nonviolente delle vittime di tutte le guerre, ribadendo che il 4 novembre è giorno di lutto e non di festa per la partecipazione all’inutile strage della Prima Guerra Mondiale. Ovunque sia possibile, in ogni piazza d’Italia. Queste iniziative di commemorazione e di impegno morale e civile devono essere rigorosamente nonviolente. Non devono dar adito ad equivoci o confusioni di sorta; non devono essere in alcun modo ambigue o subalterne; non devono prestare il fianco a fraintendimenti o mistificazioni. Queste iniziative di addolorato omaggio alle vittime della guerra e di azione concreta per promuovere la pace e difendere le vite, devono essere rigorosamente nonviolente. Occorre quindi che si svolgano in orari distanti e assolutamente distinti dalle ipocrite celebrazioni dei poteri armati, quei poteri che quelle vittime fecero morire. Ed occorre che si svolgano nel modo più austero, severo, solenne: depositando omaggi floreali dinanzi alle lapidi ed ai sacelli delle vittime delle guerre, ed osservando in quel frangente un rigoroso silenzio. Ovviamente prima e dopo è possibile ed opportuno effettuare letture e proporre meditazioni adeguate, argomentando ampiamente e rigorosamente perché le persone amiche della nonviolenza rendono omaggio alle vittime della guerra e perché convocano ogni persona di retto sentire e di volontà buona all’impegno contro tutte le guerre, e come questo impegno morale e civile possa concretamente limpidamente darsi. Dimostrando che solo opponendosi a tutte le guerre si onora la memoria delle persone che dalle guerre sono state uccise. Affermando il diritto e il dovere di ogni essere umano e la cogente obbligazione di ogni ordinamento giuridico democratico di adoperarsi per salvare le vite, rispettare la dignità e difendere i diritti di tutti gli esseri umani.

Per informazioni sulla Campagna “Un’altra difesa è possibile”
vai al sito difesacivilenonviolenta.org
Segreteria della Campagna c/o il Movimento Nonviolento

A tutte le persone amiche della nonviolenza chiediamo di diffondere questa proposta e contribuire a questa iniziativa. Contro tutte le guerre, contro tutte le uccisioni, contro tutte le persecuzioni. Per la vita, la dignità e i diritti di tutti gli esseri umani.
Ogni vittima ha il volto di Abele. Solo la nonviolenza può salvare l’umanità

Movimento Nonviolento
per contatti: via Spagna 8, 37123 Verona, tel. e fax 0458009803
e-mail:an@nonviolenti.org, sito: nonviolenti.org e azionenonviolenta.it

PeaceLink
per contatti: e-mail: info@peacelink.it, sito: peacelink.it

Centro di ricerca per la pace e i diritti umani di Viterbo
per contatti: e-mail: nbawac@tin.it, web: lists.peacelink.it/nonviolenza

Associazione Antimafie Rita Atria
per contatti: e-mail: abruzzo@ritaatria.it, sito: ritaatria.it

Campagna Un’altra difesa è possibile

GLI STATI GENERALI DELLA DIFESA CIVILE NON ARMATA E NONVIOLENTA
sono convocati a TRENTO nei giorni 4 e 5 NOVEMBRE 2016

difesacivilenonviolenta.org

La convocazione degli Stati generali della Difesa civile non armata e nonviolenta è un primo passo per coordinare e creare un confronto tra i diversi soggetti che già ora agiscono nel settore della difesa civile: le Istituzioni preposte alla Difesa, alla Protezione civile, al Servizio Civile Nazionale, la ricerca sulla risoluzione nonviolenta dei conflitti, il Terzo Settore e le organizzazioni non governative che lavorano per la pace e il disarmo.

Gli stati generali, convocati dalla Campagna “Un’altra difesa è possibile” e dal Forum Trentino per la pace e i diritti umani, si riuniranno a Trento nei giorni 4 e 5 novembre 2016.

Nei prossimi giorni seguirà un programma con le indicazioni logistiche per partecipare.
Intanto segnate le date sulle vostre agende.

Mao Valpiana
coordinatore Campagna

stati generali difesa civile non armata e nonviolenta